La nascita di un bambino è un’esperienza straordinaria, nel senso etimologico della parola: fuori dall'ordinario. Che cosa succede nell'intimo della madre in questa uscita dall'ordinario? Che cosa ci si aspetta da lei? E che impatto ha questa straordinarietà sulla quotidianità, sul contesto famigliare, sulle relazioni più intime?
I progressi della medicina offrono ormai una presa in carica di altissima qualità dal punto di vista tecnico, per affrontare le patologie. Per contro non offrono praticamente nulla per il sostegno emotivo, psicologico e pratico, come se per diventare madri fosse sufficiente il supposto istinto materno, come se non fosse compito della società quello di proteggere, contenere, aiutare le madri in questo delicato passaggio.
Ci si aspetta che le donne, fin dal concepimento, dimostrino di essere buone madri, raggianti di felicità e senza alcuna ambivalenza. Ci si aspetta che questo concepimento sia frutto di desiderio e volontà. Che abbiano una buona relazione di coppia. Ci si aspetta che si informino e che non arrivino al parto impreparate. Ci si aspetta che abbiano uno spirito positivo e collaborativo con il personale medico, qualunque cosa succeda, al momento del parto. Ci si aspetta che si riprendano in fretta. Che sappiano traghettare una relazione sentimentale alla condizione di genitorialità. Che sappiano allattare senza difficoltà, perchè è un fatto “naturale”. Che sappiano come gestire il nuovo nato, come hanno sempre fatto tutte le mamme del mondo. Ci si aspetta che siano felici, che non soffrano e non facciano cattivi pensieri.
L'idea del divenire madre come uno stato di celestiale bellezza che si acquisisce all'istante, guidate solo dall'istinto materno, è un'idea pericolosa. Che fa sentire le madri inadeguate e incapaci. Che le porta a non avere fiducia nel proprio corpo e nel proprio sentire.
La società (cioè noi) deve saper diventare accogliente e materna nei confronti della maternità. Deve saper essere empatica e non giudicante. Questo aiuterà le madri a trovare il proprio modo di essere madri e a goderne. E la società (cioè noi) non potrà che guadagnarci.
Grazie per questo post! bellissimo e tanto vero. Se ti va vienici a trovare su www.domodama.wordpress.com, un posto dove anche noi cerchiamo di essere accoglienti e materne nei confronti della maternità. Rikama
RispondiEliminagrazie dell'indicazione, siete voi che avete collaborato all'evento Racconti di parto, tagli e cicatrici !! L'avevo postato su fb, molto interessante davvero, peccato che per me fosse davvero troppo lontano....
RispondiEliminaciao
ciao marzia
RispondiEliminati ho "pedinata" dal blog sull'epidurale ;) bellissimo post, mi ha commossa, hai scritto delle verita' che condivido assolutamente.
se ne hai voglia vieni a fare un salto nel mio blog. proprio pensando alle neomamme che hanno bisogno di essere riascoltate nel loro racconto di parto, ho iniziato a raccogliere racconti. mi piacerebbe avere un tuo parere :)
tanti cari auguri di buon lavoro :)
calenda maia
ciao Calendamaia, ma che bellissima cosa questa di raccogliere i racconti di parto ! Così bella e preziosa che mi auguro tu faccia un regolare backup, non una parola deve rischiare di perdersi......
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