martedì 8 gennaio 2013

Stuzzichini

A chi ancora non si è fatto questo regalo, voglio stuzzicare l'appetito pubblicando qualche frammento....



Benvenuto tra noi
Pratiche e riflessioni intorno alla nascita e al parto.
Numero speciale della rivista “Gli asini”.
Acquistabile on line,oppure ordinandolo in libreria

pagina 7 Introduzione di Sara Honegger
(....) Occuparsi di nascita è occuparsi dell'inizio. Inizio di un nuovo tu, si potrebbe dire con Capitini, ma anche inizio di un nuovo noi: la nuova famiglia, qualunque sia l'accezione in cui s'intende questa parola così carica di ambiguidà ideologiche; le famiglie intorno; gli amici; i parenti più lontani; e via via il mondo, inclusi magari anche gli animali di casa.(....)


pagina 13 Tutto è cambiato di Anita Regalia
(....) Mi sembra riduttivo che che il dibattito sulla gestione del dolore in travaglio all'interno del movimento delle donne si esaurisca nello schierarsi a favore dell'affermazione "l'epidurale è un diritto" e non metta in discussione l'assistenza nel suo complesso. (....)

pagina 25 Obbligo di scelta di Silja Samerski
(....) La filosofia e la teologia hanno dedicato grande attenzione - come parte della conditio humana - alla mortalità, ma non alla natalità. Hanna Arendt rappresenta in questo una grande eccezione. Lei ha fatto della natalità dell'essere umano il punto di partenza della sua riflessione sull'agire. (....)

pagina 29 Saperi e rappresentazioni di Giovanna Bestetti
(....) Perchè modelli di assistenza alla nascita centrati sul riconoscimento delle competenza della donna e del bambino, sul ruolo cruciale delle relazioni tra le persone presenti al parto, sull'importanza dell'ambiente vengono considerati  prodotti di pratiche new age o di movimenti ideologicamente "antiscientifici", "antitecnologici", "conservatori", ancorati a un riduzionismo biologico che vede le donne "sottomesse alla propria biologia"? (....)

pagina 45 Cosa è cambiato di Marta Campiotti
(....) L'assunzione di responsabilità, che quando prende il via dà risultati incredibili e gratifica moltissimo la donna infondendole il coraggio di riprendere, o prendere per la prima volta, le redini della sua vita, può nascere solo dalla relazione, dalla conquista di una nuova consapevolezza, anche in senso fisico. (....)

pagina 52 Il mestiere di ostetrica di Dila Parma
Lavoro in un grande ospedale - di quelli che fanno quattromila parti all'anno - dal 1984.(....) Ma ho sempre ritenuto di essere più utile in questo ospedale: le donne che partoriscono in casa hanno già fatto una scelta, ma è nelle grandi strutture ospedaliere che partorisce il maggior numero di donne, è qui che bisogna lavorare per "cambiare la nascita". (...)

pagina 59 Un’altra Medea di Giuliana Musso
Nella storia dell'umanità l'evento meno raccontato è sicuramente la nascita, ancor meno la nascita felice. Espulso dalla tradizione della trasmissione orale e scritta, il racconto del parto si è ritrovato relegato in una narrazione intima, quasi segreta, mai pubblica, mai epica. E così le madri che partoriscono, le donne che le assistono e i bambini stessi che vengono al mondo non hanno potuto abitare l'immaginario collettivo, non sono mai diventati archetipi di potenza e di coraggio. (....)

pagina  60 Maternità e femminismo di Marzia Bisognin
(....) Scendere in battaglia per liberarsi di quel modello richiedeva armi efficaci, mica belle parole. Occorreva che la battaglia entrasse nella vita quotidiana, dentro alle case, dentro alle relazioni familiari e a quelle sentimentali, fin dentro il proprio corpo.  Cosa poteva essere più sovversivo che rifiutare la maternità? Se la natura ci aveva reso schiave, la cultura ci avrebbe reso libere.(....)

pagina  66 La prima volta di Federica Lucchesini
(....) Tutte noi abbiamo rapporti conflittuali con materno, a tutte noi manca una cultura della maternità. Quanti parti, gravidanze, storie del divenir madre si troverebbero nel nostro canone occidentale?  Il neonato come la donna non ha parola, eppure solo loro possono reciprocamente educarsi alla sapienza del rispetto, nei vincoli del potere e del bisogno. (....)

pagina  89 Parti fisiologici, parti problematici di Massimo Agosti
(....) Il massaggio non deve essere considerato una tecnica, ma un modo per poter stare con il proprio bambino; è un momento intimo per comunicare, in cui il genitore spesso incoraggia il suo piccolo con la voce e con lo sguardo cercando la sua attenzione. (....) In particolare il massaggio nel bambino pretermine può avere benifici importanti anche sui genitori (....)

pagina   97 I primi giorni di Grazia Honegger Fresco
(....) La medicina per prima stenta a riconoscere come vitali per la specie umana esigenze di sopravvivenza comuni a tante altre specie animali. Si limita a controllare lo stato di salute del neonato con l'indice di Apgar, livello minimo adottato nel 1952. Ma c'è molto di più e di assai poco misurabile: la qualità di un'accoglienza che risponda, per ogni individuo appena nato, alle esigenze sue e della specie. (....)

pagina  111 Dentro, e poi fuori di Paola Scavello
(....) La gravidanza è uno degli esempi più luminosi di ecosistema, ovvero di un sistema di relazioni in cui gli elementi, in questo caso la mamma e il bambino, si influenzano a vicenda in una sintesi che alterna equilibrio e perdita di equilibrio che diventa, forse anche in ragione di questa fase della vita, l'essenza stessa dello sviluppo dell'uomo (e della comunità di cui fa parte). (....)

pagina   125 Benvenuto tra noi di Grazia Honegger Fresco
(....) La questione dell'accoglienza non è indifferente perchè decide di una certa qualità dell'amore del bambino: quell'amore che si alimenta dell'osservazione costante dei suoi bisogni, che ne segue i ritmi vitali e lo protegge senza sostituirsi a lui. (....)  

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