mercoledì 6 aprile 2011

Pessime storie

Insomma no, non sono tutte rose e fiori. Diventare madre non è una questione di uccellini che cantano alla finestra, culle infiochettate e amabili pargoletti. Ma certo il livello di scontentezza, di delusione e di rabbia che ho trovato in giro per i blog di mamme è più grande di quello che mi aspettavo. Mi ha colto impreparata in particolare la rabbia contro quegli operatori che consideravo, da sempre, figure solo positive, solo di supporto e aiuto: le ostetriche, le volontarie della Leche League, le amiche con figli. 
Rivolgo a tutte un invito: raccontatemi pessime storie. Storie di gravidanze faticose che non profumano di violetta, storie di parti da dimenticare, storie di operatori sanitari che invece di essere d'aiuto hanno remato contro, storie di allattamenti così in salita da essere quasi verticali, storie di amiche invadenti con i loro consigli, storie di consulenti utili come un boccone all'arsenico.

 

1 commento:

  1. Volevo allattare e sognavo di farlo. Dopo il parto, che mi ha fatto soffrire tanto, il seno mi doleva e mi dicevano di resistere. Io piangevo dal male, ho avuto le regadi e la mastite, e mio figlio piangeva sempre. Mi sentivo una fallita e odiavo quelle madri che dicevano CHE COSA DOLCE E' ALLATTARE. E poi tutti dicevano che dipendeva solo da me.

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