martedì 7 febbraio 2012

All'ostetrica Maria Alagna



Non è mia abitudine incaponirmi, però......
In commento al mio post precedente, I consigli della doula, la giovane ostetrica Maria Alagna è intervenuta su facebook a fiera difesa della sua categoria, ovvero delle ostetriche. La motivazione è che qualsiasi cosa la doula faccia o dica, commette un abuso di professione, perchè son tutte cose che competono all'ostetrica. Pensare che sembrava un post tanto innocuo....
Molto bene, discutiamo. Sono intervenute diverse persone, le ho risposto, c'è stato un fitto scambio e poteva essere finita lì, ognuno è libero di pensarla come crede.
Però, andando a guardare la sua pagina facebook, ho visto che sta combattendo una vera e propria battaglia. Allora le ho chiesto l'amicizia, non per andare insieme in pizzeria a farci quattro risate, ma per potere discutere apertamente. L'ha rifiutata.
Allora mi incaponisco e scelgo questa strada. Inutile, cara Maria, parlare di competenze e codici deontologici, se non si sa rispondere a semplici domande.
Primo: il disagio che denunciano tante madri, il senso di abbandono e di solitudine, è un'invenzione giornalistica? Ne ha mai sentito parlare? Crede sia colpa delle doule che esercitano abusivamente la professione? Quale crede sia il modo giusto per colmare questo vuoto?
Secondo: mi spieghi come, tenendo conto dell'attuale organizzazione di ospedali e consultori, le ostetriche possono fare tutto quello che fa una doula. Ovvero garantire continuità di assistenza (anche durante travaglio e parto), andare a domicilio regolarmente, sostenere un allattamento difficile ma anche fare una commissione in farmacia o preparare un pasto caldo o stare a fare due chiacchiere con la mamma.
Quando avrà risposto a queste due domande, la sua battaglia sarà piena di contenuti. Altrimenti sono solo proclami.

27 maggio 2013
Già da molti mesi io e Maria Alagna abbiamo fatto pace, e mi scuso di non avere aggiunto prima questa nota.
Come spesso succede, si teme e si attacca ciò che non si conosce, e l'intemperanza giovanile favorisce certe prese di posizione intransigenti. Apprezzo chi è capace di dire, come ha fatto Maria, "ho cambiato idea" e
seguo con piacere le cose che scrive su facebook. E' un'ostetrica piena di buona volontà e passione per il suo lavoro, e mi auguro che come lei ce ne siano tante.

52 commenti:

  1. buongiorno, le scrivo perchè ieri sul mio profilo FB si è accesa un'intensa diatriba perchè io studentessa ostetrica ho sponsorizzato il suo libro (che mi è stato regalato ma non ho ancora letto...ma mi era piaciuto molto come presentato al convegno IRIS).ho così risposto: che avrei voluto incontrare Marzia Bisognin e confrontarmi con lei sul tanto dibattuto tema delle doule... premetto che io combatterei un altro tipo di abusivismo della professione: le ostetriche che fanno ancora le episiotomie di routine (non si adeguano al profilo, che dice che dobbiamo basarci sulle EBM), le infermiere nel reparto maternità, le ostetriche che nelle consegne si dicono "questa è una rompi" perchè non hanno capito niente dello spirito che ci deve muovere...fatta questa premessa le provo a rispondere io (sperando le interessi anche se non sono la Alagna;-))
    Mi sono stupita quando ho letto su indagini Istat che in Italia il 32,6% delle donne a 3 mesi e il 29,2% a 6 mesi dal parto dichiarano di trovarsi in una condizione di vita poco soddisfacente!!!e non credo sia solo un vuoto assistenziale ma credo sia un vuoto d'animo perchè ahimè è vero, non c'è più la famiglia di una volta,si hanno milioni di paure, si hanno bisogni (legittimi) che non vengono compresi e qui la figura della doula credo sia "nel suo".
    Fino a qualche giorno fa dicevo "le doule ci sono perchè è colpa di noi ostetriche che abbiamo abbandonato il territorio, il pueperio"...bene lo credo ancora ma credo anche che voi ci siete perchè fate cose diverse da noi. io non cucinerei per la donna che assisto in pueperio non perchè è una cosa "downgraded" ma perchè non è nelle mie competenze, perchè io devo saperle offrire altro come stabilisce il DM 740...
    quante si riempiono la bocca di sto decreto eppure...
    eppure vai a dire ad un'ostetrica che le compete fare prevenzione dei tumori femminili...quante lo fanno?o che deve poter stare in sala operatoria per gli interventi ginecologici???s'è mai visto??allora inviterei me stessa e le altre studentesse a riflettere su di noi, davvero e nel profondo e inviterei lei, e la sua categoria (anche se suona male!) a fare un'altra riflessione: dispensate consigli o indirizzate il comportamento della gravida e della puepera?per voi sostenere un allattamento difficile cosa significa?io credo dovrebbe significare non scoraggiare la madre ad abbandonarlo e dirle di indirizzarsi ad una buona ostetrica o al suo consultorio...Io spero di non essere stata aggressiva o arrogante e di poterla incontrare alla presentazione del libro. Buona giornata Veronica

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    1. Buongiorno Veronica,
      grazie per le sue interessanti riflessioni. Il suo commento dimostra che si può e si deve dialogare tra di noi, non perchè siamo doule e ostetriche, ma soltanto donne che riteniamo di dover sostenere altre donne durante un passaggio delicato della propria vita. Credo proprio per la delicatezza del momento ci sia posto per tutti, non "basta mai" sentirsi accudite e rassicurate. A chi non piacerebbe?
      Dico anche, le sue colleghe sanno che il libro di Marzia parla di Ostetriche???
      Cari saluti
      Martina

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    2. Veronica, il tuo intervento è davvero molto bello, ricco di spunti, pensato e sentito.Purtroppo ho poco tempo per stare al pc. Io mi sto formando per diventare doula. Avrei potuto scegliere tra diventare ostetrica o doula. Ho sentito che le mansioni di un'ostetrica non fanno per me. Questo per dirti quanto per me sia chiara la differenza tra doula e osterica.
      Si, una brava doula non scoraggia un allattamento difficile, ma non è per forza detto che debba indirizzarlo a un'ostetrica. Io ho conosciuto ostetriche con pessime - e sottolineo pessime - conoscenze sull'allattamento. Una doula, secondo un'espressione a mio avviso molto bella, è una facilitatrice della migliore esperienza di parto possibile. Cosa vuoldire? vuoldire entrare in contatto con una donna, conoscere i suo bisogni, le sue paure, le use proiezioni , vuoldire intraprendere con lei un percorso di consapevolezza su cosa per lei può significare essere gravida oggi e madre domani. Per lei.Significa anche darle strumenti e conoscenze che, ad oggi, è difficile altrimenti reperire. E potrei continuare, ma purtroppo è troppo tardi. Ma ti ri-faccio i mie complimenti .
      ELena

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  2. Buongiorno, sono un'ostetrica e mi affianco al commenti della mia collega Veronica. Premetto che lavoro come libera professionista, assistendo le donne sul territorio in gravidanza, travaglio e parto e puerperio, e in ospedale mi occupo di prevenzione dei tumori e delle affezioni del tratto genitale femminile, e di assistere gli interventi operatori ambulatoriali di ginecologia.
    Sono d'accordo con quanto scritto dalla mia collega 'altocontatto', credo che le ostetriche debbano lavorare su se stesse e sulla qualità dell'assistenza fornita per poter migliorare i servizi nell'ottica della promozione del benessere di mamma e bambino. Mi trovo in accordo anche con la riflessione proposta da Veronica alle doule, ma mi spiace non aver letto alcuna sua risposta in merito. La doula dispensa consigli alle donne? Tiene corsi preparto? Cosa intendete per "sostegno in puerperio"?
    Grazie e buona giornata, Eleonora

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  3. Benvenute a tutte! Scusate se rispondo di fretta, non posso restare al computer a lungo, ma mi riprometto di essere più esaustiva questa sera.
    Non credo che il disagio delle madri sia colpa delle ostetriche. Dire che "hanno abbandonato il territorio" fa pensare ad una sorta di ritirata vigliacca durante una battaglia. E' la società nel suo complesso ad essere cambiata (e personalmente penso che le donne ci abbiano guadagnato, nel complesso)e sono cambiate le nostre leggi.
    E credo che, come in tutte le professioni, ci siano ostetriche che lavorano bene, altre che lavorano benissimo, altre che lavorano male. Sono sempre le singole persone che contano.
    Dunque direi che le doule si collocano in uno spazio che chiede di essere riempito, se le madri non avessero questa esigenza noi non esisteremmo, o quanto meno non lavoreremmo.
    Per le risposte sono costretta a rimandare a stasera. Solo una cosa: non diamo consigli, però io un post in cui do dei consigli l'ho fatto. Questo:
    http://www.marziadoula.blogspot.com/2012/02/i-consigli-della-doula.html

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  4. Care Eleonora Veronica e Martina,
    mi permetto di rispondere in "casa" di Marzia che e' una cara amica nonche stimatissima collega.
    La Doula orienta la madre informandola su tutte le opzioni possibili, da' alla madre gli strumenti per poter decidere autonomamente e la supporta emotivamente qualunque decisione lei prenda. Non si sostituisce ma collabora con l'ostetrica raggiungendo "quelle zone" che ormai le ostetriche (purtroppo!) non possono piu' raggiungere. Supportare il pueperio significa andare a casa della neomamma, aiutarla con le faccende, preparararle un pasto caldo e tenerle il nanetto mezz'ora per darle il tempo di farsi una doccia. Significa organizzare gruppi di autoaiuto in cui le mamme possono incontrarsi, confrontarsi, "fare rete" e sentirsi meno sole. Significa darle informazioni sui servizi esistenti in zona quando allattare e' difficile e\o problematico, e magari accompagnarla (che si sa all'inizio uscire da sole con un neonato mette l'angoscia).
    Negli Stati Uniti (dove ho avuto la fortuna di formarmi e lavorare) e in Europa doule e ostetriche collaborano e si confrontano, perche' anni fa' si sono sedute intorno ad un tavolo e hanno fatto i conti con la realta': le donne hanno bisogno d'aiuto!
    E allora visto che l'obiettivo e' comune non resta che rimboccarsi le maniche e lavorare insieme!
    Comunque GRAZIE per la vostra disponibilita' al dialogo e al confronto
    :)
    Federica

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  5. Sottoscrivo ogni parola di Federica, che ha risposto alle domande come meglio non avrei potuto fare.
    Aggiungo che molte di noi hanno fatto anche una specifica formazione sull'allattamento, che ci permette di conoscere tanti accorgimenti per risolvere una situazione difficile (non credo di dire nulla di nuovo: l'allattamento è spesso in salita, e ci si arriva impreparate) e anche di capire quando è il caso di rivolgersi a uno/a specialista. Le prime settimane dopo il parto si vive minuto per minuto, e avere una persona su cui contare, che si muove per venire da te, che ti ascolta, che c'è e ti aiuta a trovare il bandolo della matassa.... beh, fa la differenza. Sì, la sostengo, ma senza arrivare a farla sentire una cattiva madre se va in crisi o se vuole passare al biberon. Perchè credo che nessuno dovrebbe permettersi questo. Con questo spero di rispondere alla domanda specifica sull'allattamento che mi ha fatto Veronica. Il corso che ho fatto io era frequentato anche da alcune ostetriche, che affermavano di avere avuto solo un'infarinatura sull'allattamento. Abbiamo frequentato e studiato fianco a fianco per molte ore, ed è stato un rapporto fecondo. Loro alla fine avevano crediti ECM, io no.
    La stessa cosa succede ai corsi organizzati dal Mipa: le ostetriche hanno i crediti ECM, le altre no. A ben pensarci è singolare che tante ostetriche si scaglino contro le doule, ma non lo facciano contro le educatrici perinatali. Eppure loro fanno corsi di preparazione al parto (chiamandoli proprio così) senza essere né ostetriche né psicologhe. Conosco piuttosto bene la storia della fondatrice del Mipa, Piera Maghella (che stimo molto): siamo coetanee e frequentavamo gli stessi ambienti, quando lei incominciò il suo percorso. Perchè l'educatrice perinatale desta meno diffidenza? Anzi, addirittura le ostetriche fanno dei corsi presso di loro!
    Del resto “Il bambino: dalla nascita ai sei anni”, essendo un manuale (in effetti i bambini nascono senza libretto delle istruzioni, e nessuna madre nasce già imparata, e tantomeno i padri), affronta in tanti capitoli argomenti che sono di competenza di un'ostetrica, o di un medico. Affronta quella che possiamo definire la “normalità” o fisiologia che dir si voglia, dicendo: se succede così è normale, altrimenti rivolgiti ad uno specialista. Per me, che non avevo una doula in carne e ossa, quel libro ha svolto una funzione simile. Bene, Penelope Leach è una psicologa. Non mi risulta che in tanti anni che il suo libro è in circolazione, ci sia mai stato un'esposto da parte delle ostetriche.
    Io credo che lavorare in equipe, con competenze ed esperienze diverse, con punti di vista diversi, discutendo sui problemi anziché sulle figure professionali, sarebbe molto utile a tutti. Senza pregiudizi. Anche perchè, come ho detto fino alla nausea, in ogni categoria professionale c'è chi lavora bene e chi lavora male, chi ha voglia di mettersi in discussione e chi pensa di avere già fatto tutto quello che doveva fare, chi ha voglia di continuare ad imparare e chi invece si arrocca.
    Grazie a tutte degli interventi!

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  6. Salve, sono una neolaureata in ostetricia e incuriosita da tutta questa faccenda ho fatto delle ricerche sulla figura della doula e sulla figura dell'ostetrica.
    riporto da wikipedia:
    OSTETRICA:"La professione dell'ostetrica è considerata una delle più antiche al mondo e nasce come sapere femminile trasmesso e arricchito da una generazione all'altra."
    "L'ostetrica non ha come ambiente di lavoro solo la sala parto (nel caso lavori in clinica) ma anche la casa delle donne che assiste (nel parto in casa o nel controllo del puerperio e dell'allattamento). Opera nei consultori pubblici e privati, dove oltre a essere un costante punto di riferimento per le donne, gravide e non, esegue pap test, tamponi, visite in gravidanza, pesate di bambini anche fino ai due anni, corsi di accompagnamento alla nascita, sostegno all'allattamento e la riabilitazione del pavimento pelvico. Il punto forte dell'ostetrica/o è, oltre alla sua formazione tecnica (saper fare), la sua capacità empatica e comunicativa (saper essere) necessaria per seguire la donna in momenti "difficili" quali possono essere l'affrontare un travaglio o semplicemente accettare una menopausa. In Italia per diventare ostetrica è necessario frequentare tre anni di università; in altri paesi dell'Europa, come la Finlandia, sono invece necessari cinque anni, dopodiché se si vuole lavorare privatamente o nel distretto o presso un consultorio, sono necessari altri due anni di specialistica. Invece negli USA la figura dell'ostetrica non esiste: il parto e la gravidanza sono seguiti da ginecologi. È presente invece la figura della Doula, che ha come fine ultimo quello di far sentire la donna a proprio agio."
    DOULA:
    "Una doula provvede a:
    Chiarimenti su procedure mediche ed interventi;
    Appoggio emotivo;
    Counselling durante la gravidanza;
    Esercizio e suggerimenti fisici per rendere la gravidanza e il parto più confortevole per la donna;
    Aiuto nella preparazione di un birth plan;
    Punto di incontro tra necessità della gestante in travaglio e equipe medica di sostegno;
    Utilizzo del massaggio e di altre misure assistenziali non farmacologiche al fine di alleviare il dolore del parto, uso dell'aromaterapia e di alcune altre tecniche di supporto non-mediche alle quali può essere addestrata;
    Suggerire posizioni alla donna durante il travaglio e il parto;
    Sostegno al partner e coinvolgimento dello stesso nel percorso del travaglio e del parto;
    Aiutare ad evitare interventi non necessari;
    Promuove l'allattamento e lo sostiene;
    Alcune doula offrono un ricordo scritto della nascita (una sorta di diario della nascita);
    È presente durante l'intero travaglio e dopo la nascita finché i genitori ne hanno bisogno"

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  7. DM 740 oSTETRICA:"Articolo n° 1
    È individuata la figura dell'ostetrica/o con il seguente profilo: l'ostetrica/o è l'operatore sanitario che, in
    possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale, assiste e consiglia la
    donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti
    eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato.
    L'ostetrica/o, per quanto di sua competenza, partecipa:
    a) ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunità;
    b) alla preparazione psicoprofilattica al parto;
    c) alla preparazione e all'assistenza ad interventi ginecologici;
    d) alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile;
    e) ai programmi di assistenza materna e neonatale.
    L'ostetrica/o, nel rispetto dell'etica professionale, gestisce, come membro dell'equipe sanitaria, l'intervento
    assistenziale di propria competenza.
    L'ostetrica/o contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente
    all'aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca.
    L'ostetrica/o è in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento
    medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.
    L'ostetrica/o svolge la sua attività in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o
    libero-professionale."
    Un tempo l'ostetrica era detta mammana ed era quella figura di cui la donna si fidava che offriva sostegno alla donna in tutte le tappe della vita,era la confidente, e svolgeva quelle famose pratiche così dette "di donne" estranee alla tradizione medica. nel 500 con il "de partum" (primo trattato di ostetricia)si cominciò a considerare l'ostetricia una materia medica, ma le donne continuavano ad avere come punti di riferimento le mammane e ad affidarsi a loro e così nacque la necessità di istruire le mammane di modo che potessero rappresentare si un sostegno per la donna ma potessero operare secondo scienza e coscienza, e così nacquero le ostetriche. Dalle ricerche fatte emerge che l'ostetrica è una doula che però è anche una figura assistenziale medica quindi è completa nell'offrire il suo appoggio alla donna e che non abbia senso che le 2 figure coesistano tanto è vero che su wikipedia dice chiaramente che la figura della doula è presente negli USA dove la figura dell'ostetrica non esiste.
    Io sono un'ostetrica neolaureata con tantissima voglia di offrire quel supporto alle donne non solo nelle cliniche o in sala parto ma anche in casa così come le doule fanno, ma ci sono molte difficoltà in questo, legate a come l'ostetrica libera professionista viene inquadrata fiscalmente, vi chiedo per favore di dirmi come viene inquadrata la figura della doula fiscalmente? magari dichiarandomi doula potrei svolgere parte della mia professione, realizzare il mio desiderio di offrire sostegno alle donne ma con una situazione fiscale e previdenziale che possa essermi più favorevole.
    Grazie a chi ha realizzato questo spazio perchè spazio di confronto che ci spinge a migliorarci e ad informarci sempre meglio! Dalila

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  8. Mi permetto di nuovo di dire la mia per una precisazione. Io in America ci ho vissuto, studiato e lavorato per anni. Posso parlare della mia esperienza Californiana (non quindi per tutti gli States visto che ogni Stato ha una legislazione in merito al parto,alle ostetriche ecc.) e dirvi che le ostetriche esistono si chiamano Midwives e lavorano sul territorio (Parti in casa, case del parto-BirthCenter-tutela della saluta della donna). In ospedale ci sono delle birth nurse, infermiere specializzate nella nascita (e corrispondono alle nostre ostetriche ospedaliere). Il parto viene "gestito" dal ginecologo solo se interviene una patologia.
    Detto questo io personalmente ho effettuato il mio tirocinio con una midwife che mi portava con se' e ogni volta che ho accompagnato una donna in ospedale (non esiste la limitazione di persone che accompagnano le donne in travaglio...compreso il cesareo), vi giuro, le Birth nurse facevano la ola...non perche' fossi eccezionale o chissa' cosa ma perche' sapevano che il loro lavoro sarebbe stato facilitato-semplificato. In California Doule e Ostetriche sono davvero "amiche" :)

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    1. Ciao,sono ostetrica ospedaliera in sala parto da 15 anni e mi trasferirò negli usa per un periodo per seguire mio marito,vorrei sapere se sai dirmi maggiori informazioni sul nostro lavoro ...trovo notizie contrastanti e poco rassicuranti sulla professione ostetrica negli states!
      grazie mille,marzia

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    2. Cara ostetrica anonima, temo di non essere la persona giusta.... Nonostante io abbia un po' di informazioni sulla situazione americana (che comunque varia molto da stato a stato), non sono ostetrica e non ho mai vissuto negli Stati Uniti. Ritengo quindi che le mie informazioni siano assolutamente insufficienti.
      Ti auguro in ogni caso buon viaggio: sperimentare altre realtà è sempre una cosa utile e arricchente. Ciao

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  9. Dalila, la doula è una libera professionista.
    Credo che tu sappia meglio di me che un'ostetrica che lavora nel pubblico puo' fare la libera professione solo se ha un partime al 50% e svolge un'attività che non entra in conflitto con la sua azienda.
    Detto questo, il tariffario di un'ostetrica è giustamente proporzionato alle responsabilità che ha. Se vuoi lavorare come ostetrica ma dichiarandoti doula, e dunque avendo tariffe da doula, le donne ne sarebbero certo felici... ma ci sarebbe il problema che dovresti rispettare le limitazioni di intervento che una doula ha....Vedi tu :-)

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  10. sono un'ostetrica, cos'è questa rivoluzione di cui parlate???volerci riappropriare di ciò che da sempre è nostra competenza non mi sembra una rivoluzione!!!avete qualcosa in contrario?magari voleteessere voi a denunciarci per abuso della professione???d'altronde noi abbiamo tutta una serie di leggi che regolamentano la nostra professione...voi cosa avete???formazione da bar!!!

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  11. non sottovalutiamo la salute del cittadino19 marzo 2012 alle ore 15:27

    ho sentito parlare di formazione della doula ma che tipo di formazione possiede? chi la propone? da chi è riconosciutà - Circa le competenze un conto è supportare la donna da un punto di vista domestico/alberghiero altro è parlare di Chiarimenti su procedure mediche ed interventi;
    Appoggio emotivo;
    Counselling durante la gravidanza;
    Esercizio e suggerimenti fisici per rendere la gravidanza e il parto più confortevole per la donna;
    Aiuto nella preparazione di un birth plan;
    Punto di incontro tra necessità della gestante in travaglio e equipe medica di sostegno;
    Utilizzo del massaggio e di altre misure assistenziali non farmacologiche al fine di alleviare il dolore del parto, uso dell'aromaterapia e di alcune altre tecniche di supporto non-mediche alle quali può essere addestrata;
    Suggerire posizioni alla donna durante il travaglio e il parto;
    Sostegno al partner e coinvolgimento dello stesso nel percorso del travaglio e del parto;
    Aiutare ad evitare interventi non necessari;
    Promuove l'allattamento e sostenerlo;

    Attività sanitarie e di pertinenza dell'Ostetrica.
    Non riesco a capire come le doule s'imbarcano in certe attività che potrebbero condurle in vicende giudiziarie poichè trattasi di attività sanitarie.
    Francamente vedo la presenza della doula un ingerenza anche all'interno del nucleo familiare.
    Care signore doule diciamolo francamente non è con la vostra presenza che risolviamo il problema della continuità assistenziale e della sanità di oggi.
    Poi leggo in diversi forum doule che si permettono di ribattere alcuni consigli dati dal'ostetrica ma con quale conoscenza scientifica lo fanno? i consigli della nonna? siamo seri se proprio volete aiutare le donne limitatevi al supporto domestico aberghiero.

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  12. cara "non sottovalutiamo la salute del cittadino", certo ci saranno anche delle doule che dicono delle sciocchezze, ci saranno delle doule ignoranti... Ma da qui a giudicare un'intera categoria in base a simili episodi mi pare scabroso. Se dovessimo giudicare la categoria delle ostetriche in base a certe sciocchezze che dicono alcune ostetriche.... staremmo freschi !!
    Mia cara, fate attenzione al tono un po' oscurantista con cui state combattendo questa battaglia, perchè così facendo promuovete un'immagine estremamente medicalizzata di gravidanza, parto e puerperio. Non erano, le ostetriche, le paladine della fisiologia....?

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    1. non sottovalutiamo la salute del cittadino4 aprile 2012 alle ore 15:55

      - non capisco di quale categoria si continui a parlare, raccomando invece voi di essere prudenti nelle affermazioni che denigrano la categoria delle ostetrica- posto che sia cosi come affermi ciò non da titolo a chi non ha formazione specifica ed abilitati a ciò ad occuparsene - mi meraviglia tanto la tua reazione tendi sempre nei tuoi commenti a tergiversare attenti l'esercizio abusivo di una professione e reato punita dal codice penale - inventatevene un'altra forse funzionerà meglio

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    2. Io non denigro affatto le ostetriche. Ci sono tante bravissime ostetriche con cui non ho, nè ho mai avuto alcun problema. Al contrario, le stimo e le rispetto. E ci sono alcune ostetriche con cui ho avuto e ho tuttora un rapporto speciale, se vuoi leggere il mio profilo... non lo nascondo.
      Quando dico "voi" come nel commento precedente, non mi riferisco certo alla categoria delle ostetriche, come credo sia evidente leggendo i miei post. Mi riferisco a quelle che stanno conducendo una battaglia dal tono inquisitorio e corporativo nei confronti delle doule.
      Del resto io non denigro nè la categoria delle ostetriche nè altra categoria alcuna. Discuto con le singole persone.
      Quanto al tergiversare, non capisco a cosa ti riferisci. Se dire che le doule non si sovrappongono alla figura dell'ostetrica, perchè non fanno le stesse cose, è tergiversare......

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    3. Ma le duole non considerano l'idea che le donne hanno il diritto costituzionale di ricevere una assistenza professionale ( ovvero da persone che dopo un percorso di studi universitario e dopo un esame di abitazione statale è ricostituita autonoma con un corpo di conoscenze disciplinari e con normative che ne regolano l'attivita responsabile e competente) per mantenere e salvaguardare la loro salute in un evento naturale ( e come tale anche suscettibile di "rischi") in un servizio sanitario gratuitamente! Allora se proprio vogliamo aiutare le donne dobbiamo, con il loro coinvolgimento, chiedere e pretendere un rafforzamento sei servizi e del personale ( ostetriche) sanitario - così raccomandano anche le linee guida ministeriali sula gravidanza fisiologica. Mi sembra invece che stia succedendo lo steso sbaglio della diffusione delle badanti per accudire gli anziani colmando le lacune dei servizi sanitari... Il tutto a spese ingenti del comune cittadino! Che l'ostetrica sia un bisness economico lo stanno di,ostando tutti quelli che negli animi si sono sempre più voluti sostituire alle competenze dell'ostetrica creando patologia o una substandar assistenza. Le ostetriche ci sono per offrire ottimi servizi per la salute delle donne nel loro ciclo di vita... Dobbiamo chiedere che vengano assunte.. Non offrire soluzioni alternative , a pagamento, e che mascherano un un orme problema sociale e di salute

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    4. Cara Nadia, abbiamo combattuto tanto per affermare che la gravidanza non è una malattia e il neonato non è un malato, e che dunque non sono da affrontare con strumenti "solo" sanitari.
      Le doule si occupano di quel "solo", e non solo le doule a dire il vero. Sono decenni che ci sono figure non sanitarie, preparatissime, che offrono servizi di altissima qualità non solo a donne incinte e puerpere, ma alle ostetriche stesse: il miglior manuale di conduzione di corsi di preparazione al parto è stato scritto da Piera Maghella, che insegna alle ostetriche e fa corsi di formazione per educatrici perinatali, le quali spesso lavorano anche come doule.
      Scopo delle doule, come delle educatrici perinatali, come delle operatrici del Melograno, eccetera, non è quello di svuotare le tasche del comune cittadino. Infatti non sono rari i casi di donne che hanno potuto accedere a questo genere di servizi gratuitamente o in compartecipazione, grazie a progetti tra enti pubblici e queste figure non sanitarie.

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  13. E visto che ci siamo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di questa frase:
    "Le cose sono molto semplici: il parto e la nascita non sono una malattia infatti solo una donna sana può rimanere incinta."

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    1. tuteliamo la salute del cittadino4 aprile 2012 alle ore 16:36

      "Le cose sono molto semplici: il parto e la nascita non sono una malattia infatti solo una donna sana può rimanere incinta." condivido che gravidanza e parto non sono affato una malattia e mi creda le ostetriche lo sanno e sanno promuovere la fisiologia, penso anche che la fisiologica va assistita e promossa da chi è abilitato a farlo e sa riconoscere i potenziali fattori di rischio che possono insorgere ed essere fatali per madre e figlio ed intervenire per scongiurarli- penso anche cara che lei non ha ben chiaro il concetto di salute, di fisiologia, dipatologia di ostetricia ect e lo comprendo visto che lei non è un sanitario, ma ancor più grave che si ostini a pensare che la naturalità della nascita resti sempre tale.
      ma anche nelle situazioni più fisiologiche le tengo a precisare che anche le semplici informazioni non corrette possono disturbare la serenità di una madre .
      Poi con quale incoscienza vi proponete alle donne in un bisogno di salute senza che voi siete una figura riconosciuta e senza una formazione riconosciuta?

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    2. Ecco. Questa frase l'ha scritta un'ostetrica. Una di quelle con cui non andrei d'accordo.
      E io sono d'accordo con te. E' grave che ci si ostini a pensare che la naturalità della nascita resti sempre tale.

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    3. Scrivi che "il parto e la nascita non sono una malattia infatti solo una donna sana può rimanere incinta." non credo questo corrisponda a verita'...almeno non sempre...che ne dici delle gravidanze insorte in donne con tumori?oppure nelle donne affette da diabete giovanile o da cardiopatie o patologie ipertensive???..Anche queste donne partoriscono e lo fanno con le ostetriche accanto che hanno competenza nell'assisterle.

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    4. Emanuela, sono assolutamente d'accordo con te! Infatti non sono io ad avere scritto questa frase, bensì l'ostetrica Carla Joly : http://www.mammapermamma.eu/2012/01/03/nascita-il-diritto-all’epidurale-ovvero-il-diritto-negato-al-piacere-e-al-parto-orgasmico/

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  14. Cara Marzia Bisognin, lei scrive "certe sciocchezze che dicono alcune ostetriche" e siamo ben preparate, con una formazione ostetrica di 3 anni e 5400 ore (teoria e tirocinio), pensa voi con una formazione di 6 weekend (quanto??? 100 ore) le sciocchezze che tirate fuori "ma quale sapere avete"? come dice la mia cara collega formazione da bar!!! Voi invece lavorate prendendo in giro le donne le quali vi si affidano non per il vostro sapere, ma solo per una questione economica. Pensate a svolgere il mestiere di colf che tanto si addice alle doule, che alla fisiologia della gravidanza e tant'altro compete a noi ci pensano le ostetriche/ci. Voi con le vostre competenze e le ostetriche con le loro... e andremo d'accordissimo. Nessuna battaglia cara Marzia, si rincuori le ostetriche sono ostetriche, PUNTO non confondibili...io so chi sono...e anche le donne...

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  15. cara Anonima, noi sappiamo benissimo quali sono i confini, e ci sono tante ostetriche con le quali andiamo già d'accordissimo.
    Lei è un po' maleducata a non firmarsi, ma pazienza

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  16. Ostetrica Maria Alagna3 aprile 2012 alle ore 07:49

    MARZIA BISOGNIN scrive: Però, andando a guardare la sua pagina facebook, ho visto che sta combattendo una vera e propria battaglia. Allora le ho chiesto l'amicizia, non per andare insieme in pizzeria a farci quattro risate, ma per potere discutere apertamente. L'ha rifiutata.

    Salve Marzia Bisognin,

    io fino a prova contraria sono libera di rifiutare o meno l'amicizia, non devo dare conto nè a lei nè a nessun'alro... questo sia chiaro!
    Poi che si sia imcaponita è un problema suo, non mio!
    Invece lei ha sentito parlare di ostetriche libere professioniste? Ostetriche volontarie? Sono loro ad occuparsi delle donne, a colmare il loro senso di abbandono, la loro solitudine; professionisti che secondo scienza e coscienza, segue la donna a 360 gradi e a differenza delle doule caratterizzati da formazione tecnica (saper fare), capacità empatica e comunicativa (saper essere)...Competenze teoriche ed esperienza tecnica ed umana rendono le ostetriche le professionisti della salute più competenti ad occuparsi delle donne. Grazie alla presenza su tutto il territorio nazionale delle ostetriche libere professioniste e ostetriche volontarie possiamo fare di meglio di quello che una doula fa, perchè svolto con competenza e professionalità. Garantiamo continuità di assistenza (anche durante travaglio e parto), andare a domicilio regolarmente, sostenere un allattamento difficile, cosa che compete all'ostetrica e non alla doula, specie se difficile, mi scusi! e anche fare una commissione in farmacia, o stare a fare due chiacchiere con la mamma. Preparare un pasto caldo compete alle doule che hanno una formazione domestica/alberghiera. Ad una mamma che è disperata e si rivolge a te DOULA perchè non riesce ad allattare a causa di un attacco scorretto del neonato tu non puoi insegnare le posizioni da usare in allattamento..perchè non sei formata per farlo...una mamma che ha paura del parto e viene da te DOULA, tu NON puoi aiutarla perchè non puoi insegnare per esempio gli esercizi per il contenimento del dolore, non sono di tua competenza...Non puoi fare i corsi pre parto perchè non hai le competenze per spiegare i meccanismi fisiologici del parto..Io sono per le relazioni con altri professionisti (ma voi doule non siete professionisti) ma non devono sforare nel mio campo... Ha poi sentito parlare di abuso di professione? COSA che fanno le doule! Sicuramente non è con la vostra presenza che risolviamo il problema della continuità assistenziale, e della sanità di oggi. Non date la colpa alle ostetriche, su per favore... mi sa di patetico! E soprattutto cara Marzia non faccio reclami, io non la chiamo battaglia, non voglio riappropriarmi di niente, perchè ogni giorno svolgo con amore, passione, onestà, legalità ciò che da sempre mi compete! Il sostegno emotivo, la presa in carico, l'incoraggiamento, l'empowerment e la valorizzazione delle competenze della donna nei diversi momenti del suo ciclo vitale, la cura del neonato, dell'allattamento e dell'attaccamento precoce mamma/bambino, fanno parte del bagaglio culturale e scientifico dell'ostetrica/o che nei percorsi formativi di base e post base, acquisisce titoli e le abilitazioni per l'esercizio professionale.

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  17. Ostetrica Maria Alagna3 aprile 2012 alle ore 07:54

    Ovviamente le ostetriche sono caratterizzati da formazione tecnica (saper fare), capacità empatica e comunicativa (saper essere)... ho fatto un errore di scrittura

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  18. Grazie della risposta!
    Guardi, mi fa molto piacere che lei sia così motivata, e sicura delle sue competenze. Io non do la colpa alle ostetriche proprio di niente (dove lo ha letto? Mai detto nulla di simile, visto che non lo penso) e ci sono tante ostetriche con cui vado molto, ma molto d'accordo. Ho incominciato ad andarci d'accordo più di trent'anni fa.
    Bene, può darsi che le doule non siano una buona risposta al disagio alle madri. Resta il fatto che questo disagio esiste, e che le ostetriche presenti sul territorio evidentemente danno risposte insufficienti, altrimenti il problema non ci sarebbe.
    Lei è naturalmente libera di non dare l'amicizia a chiunque, desideravo solo dar seguito a quella discussione che si era svolta su facebook. Però chiami le cose con il loro nome, quella che lei sta facendo è una battaglia vera e propria. E' un suo diritto farla..... ma si chiama così.

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  19. Ostetrica Maria Alagna3 aprile 2012 alle ore 08:44

    Il disagio delle donne verrà colmato dal continuo aumento sul territorio nazionale di ostetriche libere professioniste... Le ripeto io non la chiamo battaglia, mi scusi ma battaglia vuol dire svolgere le competenze che da secoli mi appartengono? no per me non é battaglia, per me é semplicemente essere ostetrica. Buona serata!

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  20. La battaglia è quella che fa con le sue parole. Non mi riferivo certo a quello che fa mentre lavora, mi stupisce che le venga in mente una simile idea.
    Pensi che io mi auguro sempre che il pubblico possa offrire sempre di più, anzichè auspicare un aumento del privato....!
    Buona serata anche a lei

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  21. Ostetrica Maria Alagna3 aprile 2012 alle ore 10:07

    E io non mi riferivo certo a quello che faccio mentre lavoro. Mi spiace ma ha capito o mi sono spiegata male. Io non faccio battaglie nè con le parole nè con qualsiasi altro mezzo. Ovviamente si è libere di crederci o meno! Mediante le parole scrivo e dico ciò che sono, ciò che sento ... tutto qui! e poi non voglio combattere, al contrario il mio obiettivo è migliorare e potenziare l'assistenza alla donna nei diversi momenti del suo ciclo vitale.

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  22. Molto bene. Allora abbandoni certi toni degni del Grande Fratello, perché quando si parla di "empatia con le donne e valorizzazione delle loro competenze" bisogna essere credibili. A meno che lei non intenda essere empatica con tutte le donne, tranne con quelle che fanno le doule.
    La capacità di mettersi in ascolto ve la insegnano all'Università?

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  23. Ostetrica Maria Alagna3 aprile 2012 alle ore 11:15

    Senta Marzia mi sembra al contrario che lei abbia avuto toni degni del Grande Fratello, "incaponirmi" o ancora dedicarmi un post interamente a me... solo perchè non ho accettato la sua richiesta di amicizia... e lo si percepisce ancora in quest'ultimo commento! Io ho formazione universitaria dove ho anche studiato materie che comprendono psicologia..psicologia generale, clinica, counselling, sociologia e demoetno antropologia...Noi Ostetriche siamo state formate per fare il counsellor.. Guardi non ho più niente da commentare, (questo è il mio ultimo commento) le mie risposte le ho date, devo solamente rendere conto alle donne, non a lei.

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  24. Ehm, si scrive Counselor non counsellor. Siete formate per fare Counseling all'interno della professione Ostetrica non per fare le Counselor, che e' cosa ben diversa. Per avere la qualifica di counselor si deve fare la scuola triennale, fare il tirocinio e seguire un percorso terapeutico triennale.

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  25. Si può dire Counselor o Counsellor (inglese britannico). Il counselling è il lavoro che svolge il Counsellor. Le ostetriche/ci sono professionisti con competenze di counsellor chiaramente all'interno della professione ostetrica. Non sforiamo in altri campi.
    Marta

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  26. Buongiorno a tutte!! ieri una collega tra uno dei tanti commenti in una discussione credo che abbia colto nel segno. Quello che spesso mette in conflitto ostetriche e doule è come vengono scritte le cose, fraintendimenti insomma. io sono ostetrica e nel mio percorso di formazione di rimbalzo ho preso anche il diploma di educatrice perinatale e come Ibu Robin Lim credo che la doula o educatrice perinatale sia la migliore amica dell'ostetrica. La collega ha scritto ha notato che manca la specificazione della vostra assistenza continua. Ovvero, l'ostetrica offre una assistenza continua ostetrica e specifica, la doula offre una continuità dell'assistenza emotiva e di supporto mamma a mamma. Se ci fossero queste parole ci sarebbero meno scambi di equivoci tanto per capirci. Come sopra, noi possiamo offrire del counselling ostetrico che ci compete ma non di più, un counsellor può offrire tutta la vasta gamma del suo lavoro perchè noi di corsi sul counselling (almento per quel che mi riguarda ho fatto solo 1 esame). Tutto sta come si descrive il proprio campo d'azione! che poi è facile non comprendersi perchè da quello che alla fine è emerso da tutto questo casino è che tutti vogliamo la stessa cosa: il bene delle donne!!

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    1. Ti ringrazio molto di questo intervento.
      Purtroppo però ti devo contraddire: per alcune ostetriche non c'è assistenza verso una donna incinta o puerpera o partoriente che non sia di ESCLUSIVA competenza ostetrica. La frase "assistenza emotiva" scatena subito le ire di costoro.......Mi è stato detto che al massimo possiamo limitarci a fare le colf....

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    2. Purtroppo esistono e ci saranno sempre,ma non si deve mai fare di tutta un erba un fascio (o come si dice)nè in un verso nè nell'altro. Ci sono ostetriche in un modo e altre diverse così come ci sono delle doule che sono rispettose e suppongo ci siano altre meno, perchè di base siamo persone con difetti più o meno marcati.
      Oltre a antipatie ostetriche-doule ci saranno sempre anche ostetriche ospedaliere che tratteranno male le ostetriche libere professioniste o ostetriche libere professioniste che ne tratteranno male altre (già visto fare). Ed è una cosa triste perchè solo condividendo secondo me si può migliorare il mondo...ci vorrà tanto tempo ma piano piano, un bambino alla volta, una mamma alla volta, una donna alla volta, una doula alla volta, una ostetrica alla volta cambieremo il mondo

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    3. Concordo su tutto, anche sull'ultimo concetto.... Robin docet !! :-)

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  27. Quando ero incinta ho fatto un corso con le ostetriche del consultorio. Ci dicevano che il parto è una cosa naturale, il corpo delle donne è predisposto, gli ormoni addormentano una parte del cervello, il dolore serve all'attaccamento. Ci credevo. All'ospedale ho visto almeno quattro ostetriche, nemmeno me lo ricordo, soffrivo come un cane, il mio ragazzo non sapeva cosa fare. Le ostetriche venivano ogni tanto, ho vomitato, mi hanno detto che era normale, ma non me l'avevano detto durante il corso. In qualche modo è finita, la mia piccola è nata. A casa i primi giorni il mio ragazzo stava con me, poi è ritornato a lavorare, ero sola tutto il giorno. Mi è venuta la montata lattea e la febbre, un male boia. Sono andata all'ospedale, mi hanno dato la tachipirina. Sono andata al consultorio, l'ostetrica ha detto che la bimba si attaccava bene.
    Ho chiamato una doula, prima mi sembrava una cretinata. Lei veniva a casa mia un giorno sì e un giorno no, mi sistemava i cuscini per allattare, mi ha insegnato tante posizioni per attaccare la bambina, metteva degli assorbenti zuppi d'acqua nel frigor e diceva di metterli che avrei sentito meno dolore ai punti, e infatti. Mi ascoltava parlare, mi faceva ridere, mi preparava il caffé di orzo che mi piace molto. Una volta mi ha portato una torta. Due volte mi ha accompagnato al consultorio, le ostetriche a casa non venivano e poi mi aiutava a farmi gli impacchi che avevano detto loro. Mi faceva dei massaggi bellissimi. Mi mandava i sms. Mi coccolava. Era il mio angelo custode.
    Dopo non ho avuto più bisogno, la mia piccola adesso va al nido e io ho ricominciato a lavorare.

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    1. Mi spiace che tu ti sia sentita sola ed in difficoltà ma la tua esperienza dimostra come la doula faccia cose di competenza ostetrica ("mi ha insegnato tante posizioni per attaccare la bambina"). Sicuramente c'è una carenza territoriale che va colmata, ma ci sono tante libere PROFESSIONISTE (la doula non è una professionista) che avrebbero fatto le stesse cose e probabilmente meglio. Ti ricordo che su alcuni territori, le ostetriche vanno a domicilio anche gratuitamente (come faccio io per esempio).

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    2. Non capisco cosa vuoi dire. Mi sono trovata bene anzi benissimo, le posizioni che mi ha insegnato sono state perfette per me, non ero una appestata da potere essere avvicinata solo da una professionista come dici tu. La mia esperienza per me dimostra che sono felice di averla incontrata, perchè voi ostetriche dovete sempre criticare noi donne

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  28. Le posizioni per attaccare i neonati al seno sono anche in tutti i manuali per neo mamme, nonchè in decine di filmati su you tube. Ed è una delle cose che le mamme di esperienza (ovvero che hanno allattato) insegnano alle figlie. Ci sono gruppi di auto-aiuto sull'allattamento, e non solo. E c'è poi tutta la Leche League. E le IBCLC ? Tutto abuso di professione ????????
    Diverso è quando ci sono ragadi, febbre, ingorghi, mastiti..... mi pare che la doula di cui parla la ragazza che è intervenuta sia stata molto corretta invece.

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    1. I gruppo di auto aiuto come la Leche league non si fanno pagare...è aiuto da mamma a mamma tanto che per prenderti devi avere almeno un esperienza di allattamento di un anno e mezzo..I manuali sono scritti genericamente da operatori dedicati direttamente alle mamme: le mamme pagano nel prezzo del libro quanto pagherebbero un professionista..per le IBCLC, per accedere ci sono due modi: o sei già professionista, (tipo ostetrico, infermiere, medico) o devi essere counselor..non ci sono altri metodi di accesso... E per chi è counselor è obbligatorio un corso di 1000 ore più 500 ore di tirocinio..E per essere counselor devi fare un corso di 3 anni con 450 ore di tirocinio..Certo non 6 week end in cui si parla di tutto..io dico che si professa l'abuso..La doula non è professionista dell'allattamento perchè non ha alcuna competenza in merito..tutto qua..e si fa pagare per non avere le competenze adatte..

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    2. Ma poi lei nei suoi post scrive: "Solo una cosa: non diamo consigli" e poi in uno dei vostri siti c'è l'angolo dei consigli (http://www.mondo-doula.it/consigli.asp)! E perfino lei dice di aver dato dei consigli! Non è che nemmeno voi sapete esattamente le vostre competenze? (lo dico simpaticamente)

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    3. Io do i consigli di cui sono competente, non altri. Ma davvero lei pensa che che le doule siano uscite direttamente dalle caverne?
      Quanto alle IBCLC si informi meglio lei, non è così. Io ho fatto il primo step, e sono solo una troglodita :-)
      Il problema dunque è solo il pagamento? Se lo facciamo gratis lei non ha più nulla da obiettare?

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    4. Signora Bisognin, io mi sono informata sul loro sito ufficiale.. Se poi fanno entrare chiunque ci muoveremo anche per quello.. Che le competenza ostetriche siano esclusive lo dice la legge, tanto che il Ministero della Salute non vi riconosce come figura per questo (legge 42/99 e 43/06) Tutto il resto è noia. Potete dire ciò che volete.

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    5. Lei Sonia mi sta dicendo che in fondo è una questione di soldi. Se non mi faccio pagare, se non entro nel mercato, posso dare consulenza anche sull'allattamento (beninteso se ho abbastanza esperienza da poterlo fare). Dunque non si tratta di competenze, di tutela delle madri che mio dio! sono finite in mano alle doule.
      A me sembra che, se si parla di tutela dalle persone incompetenti, i soldi non c'entrino niente. Anzi, se una persona incompetente si offre gratis è ancora più pericolosa. a pare mio

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  29. Grazie Tulipano Nero della tua testimonianza....!

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  30. @Emanuela, sono assolutamente d'accordo con te! Infatti non sono io ad avere scritto questa frase, bensì l'ostetrica Carla Joly : http://www.mammapermamma.eu/2012/01/03/nascita-il-diritto-all’epidurale-ovvero-il-diritto-negato-al-piacere-e-al-parto-orgasmico/

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