mercoledì 20 marzo 2013

Parliamo della campagna per la difesa del latte materno




Va bene, parliamone. 
Premetto che la frase d’esordio del Manifesto  “Il latte materno è un Bene Comune di inestimabile valore” mi fa venire l’orticaria. Il corpo della donna non è mica un giardinetto pubblico, un luogo di cui tutti possono e devono gioire e prendersi la responsabilità. E non lo è nemmeno il latte che quel corpo produce, abbiate pazienza.
Ma andiamo alla sostanza del Manifesto.  Non riesco a capire la ragione di fare una battaglia specifica sull'inquinamento del latte materno. Se è intossicato quello, saremo intossicati in ogni parte del nostro corpo, così come saranno intossicati i pomodori , la lattuga, le mele, le pere,  il latte delle mucche e il Parmigiano Reggiano di cui ci nutriamo.
Un ricercatore nel campo dei contaminanti ambientali, tal Walter Rogan, insieme ai suoi colleghi,  a partire dal 1981 e per quindici anni ha effettuato uno studio prospettivo continuo su madri del North Carolina e i sui loro bambini. Chi ha voglia può leggersi tutto l’articolo che racconta dettagliatamente i risultati della ricerca, comunque il succo è che i bambini allattati, anche quelli esposti ai limiti massimi di contaminanti ritenuti presenti nel latte materno, ricevono molti più benefici piuttosto che danni.
E del resto lo dice anche il Manifesto suddetto: “Lanciando questo allarme non vogliamo in alcun modo disincentivare le mamme dall’allattamento al seno, perché ciò provocherebbe un ulteriore danno alla salute di mamme e bambini: gli studi ad oggi effettuati in vari paesi dimostrano che, anche in ambienti inquinati e quindi a parità di esposizione in utero, i bambini non allattati al seno hanno peggiori esiti di salute rispetto ai bambini che ricevano il latte materno anche se contenente sostanze tossiche”.
Dunque???? Cos'è che mi sfugge?
Si afferma che il latte materno può essere un sistema semplice, non invasivo e su base volontaria per misurare l’accumulo di schifezze nel corpo umano. Va bene, monitoriamolo.  Facciamo pure una campagna per invitare le madri nutrici che abitano in zone molto diverse tra loro a offrire un campione del loro latte per conoscere l’impatto che quel territorio ha sui corpi che lo abitano. Ma i dati che poi ne ricaviamo non usiamoli per dire che il riciclo dei rifiuti proteggerà il latte materno, ma piuttosto che migliorerà la salute di tutti coloro che vivono lì, anche se non ciucciano più latte di mamma da decenni.
Non sono una scienziata né un’agronoma ma sono cresciuta quando in casa si spruzzava DDT come se piovesse, i pesticidi con cui si irroravano i campi erano ben più tossici di quelli attuali, e i coloranti nell'industria alimentare non avevano regolamentazione.  Intendiamoci, cerchiamo di fare tutto quello che possiamo per tutelare la salute della terra che abitiamo, però qualche volta proviamo a vedere che non tutto va sempre e solo peggio di prima. Chi fa della ricerca non è sempre pagato dalle multinazionali cattive per recar danno a noi, popolo dei consumatori.
Ma quello che davvero non mi piace di questo Manifesto, e di questa campagna, è il messaggio di paura e di sfiducia che sottilmente trasmette.
In India si dice che una donna incinta dovrebbe essere circondata solo di bellezza, e direi che sarebbe bello ampliare quest’idea anche alla madre che si prende cura del neonato e che lo nutre. Avvertire il proprio corpo come portatore di diossina, heptachlor e derivati organici del cloruro non è esattamente rassicurante, specie dopo che si è uscite da una gravidanza gravata da esami per scongiurare eventuali malformazioni, minacciose ritenzioni idriche e ipertensioni, anemie preoccupanti o diminuzione del  liquido amniotico.
Non potremmo sottolineare il potenziale protettivo delle madri, del loro corpo, del loro latte, del loro amore? Non potremmo tutelare i loro sogni, le loro fantasie di onnipotenza, anzichè insinuarci nella loro vulnerabilità?


3 commenti:

  1. a me dal manifesto arriva un messaggio reale, non è omettendo la verità che si proteggono le donne
    Monica

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  2. Ciao Monica. Ma quale messaggio ti arriva? Spiegami, perché davvero fatico a capire. Se il latte è contaminato né più né meno del sangue, e se il latte materno protegge di più di quanto non danneggi, anche in condizioni di alta tossicità... Cosa mi sfugge?
    Non è nascondendo che si protegge, certo, ma dobbiamo caricare sulle spalle della puerpera anche l'eliminazione degli inceneritori e la ratifica del trattato di Stoccolma.....?

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  3. Il messaggio per le mamme è di conoscenza sulla situazione dell'inquinamento del latte come del sangue e di tutto il resto, di azione politica nei confronti delle istituzioni
    Le mamme sono cittadine, consumatrici e che siano anche attrici politiche consapevoli è a mio parere solo un bene
    Monica

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