lunedì 27 agosto 2012

Latte impuro

Vecchia pubblicità del latte Nestlè, in cui si spiega come il latte materno sia una delle principali cause di malattia dei neonati

I medici hanno studiato, hanno sostenuto tanti esami e insomma ne sanno.
Per questo, quando mi sono trovata davanti al dottore che stava visitando una puerpera con ingorgo mammario e gli ho sentito dire "prenda gli antibiotici che le prescrivo, altrimenti si trasforma in mastite, e se si trasforma in mastite deve smettere di allattare" non ho potuto fare a meno di intervenire.
"Veramente con la mastite si può continuare ad allattare. Non lo dico io e nemmeno la Leche League, ma il Centro di Senologia dell'ospedale Bellaria". Questo Centro, per chi non lo sapesse, è un'autorità in materia, mica una setta di fanatici. Lui si è seccato assai, e ha fatto una descrizione splatter di seni che gocciolano latte purulento, infettando il neonato.
Mi sono risparmiata di chiedergli come mai prescrivesse antibiotici a scopo preventivo, visto che per sua stessa diagnosi si trattava di ingorgo mammario e non di mastite. Mi sono risparmiata anche di chiedergli se usasse sempre argomentazioni tanto rassicuranti per incoraggiare le puerpere.
Ma, almeno sapere che con la mastite si può allattare...

4 commenti:

  1. troppo spesso chi ha a che fare con le mamme non è mamma e non sa come funziona naturalmente le cose.

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    1. Io però mi aspetto corretta informazione da un medico, anche se è una donna senza figli, anche se non ha mai allattato, anche se è un uomo.....

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  2. però mi sembra che la pubblicità compari l'uso di latte *animale* con quello di latte in polvere. non per difendere la nestlè PER CARITA' :) e certamente il messaggio è volutamente ambiguo nel non menzionare nemmeno il latte materno, però si parla della pericolosità dell'uso di latte "impuro" animale, di mucca, pecora etc... rispetto alla sicurezza di un latte artificiale a cui va aggiunta solo acqua, o mi sbaglio?

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    1. In effetti hai ragione Maria, la pubblicità non nomina il latte materno, pensa che nemmeno me ne ero resa conto. L'ambiguità del messaggio, a cui viene associata l'immagine di una mamma e non di una pecorella appena munta, veicola ciò che le parole non dicono

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