venerdì 10 agosto 2012

Pensieri d'estate

 Keith Haring


Una sera d'estate, per trovare sollievo al caldo, vado in gelateria. C'è una giovane donna seduta con un infante nuovo nuovo in carrozzina, di appena quattro giorni. Lei sta chiacchierando con una signora che nella gelateria ci lavora. 
Mi siedo poco lontano e oriento le orecchie come fa il mio gatto per sentire quello che si dicono, perchè sono curiosona. 



La giovane mamma racconta come intende dare delle regole fin da subito al bambino, ovvero poppate regolari, nanna rigorosamente nel suo letto, e non cedere alle sue lagne per farsi sempre prendere in braccio. Il piccolo finora non ha fatto che mangiare e dormire, come del resto fanno spesso i bambini di pochi giorni, dunque la mamma sta predisponendo il programma a mente fresca, con il piglio di una preside che debba dirigere un istituto scolastico frequentato da ragazzi difficili.
Di fronte a questi discorsi quello che mi sconforta di più è la mancanza della ricerca del piacere. Ma come, ti arriva questo bestiolino selvaggio che vive solo dei suoi sensi, e l'unica cosa che ti viene in mente di fare è educarlo?
Una madre non può dare cura, attenzione, nutrimento e amore solo per altruismo, per spirito di dedizione materno. L'amore è una relazione e, se non ne traggo anche il mio piacere, non funziona. La maternità non è mica un territorio franco, con regole tutte sue, e le madri son pur sempre donne.
Godiamoceli questi neonati, lasciamo che la vertigine della passione ci prenda, spupazziamoli con gusto, odoriamoli, facciamoci contagiare dalla loro carnale animalità. Loro ne trarranno grande gioia, ma anche noi. Il tempo per fare ordine, il tempo dei patteggiamenti e dell'organizzazione arriverà, non occorre avere tanta fretta.
Che cosa penseremmo di una coppia di innamorati che fin dal primo giorno mettono le briglie al loro desiderio di volare e fare cose pazze, con il solo scopo di pianificare il futuro?


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