sabato 25 agosto 2012

Mamme in rete




di Marzia Bisognin

Da ormai diversi anni il mezzo più utilizzato per avere informazioni aggiornate è il World Wide Web, che comunemente chiamiamo Internet. Se cerchiamo di sapere qualcosa, incominciamo digitando un paio di parole chiave su Google (oltre l’85 % delle ricerche vengono fatte attraverso questo motore di ricerca).
Con l'avvento del cosiddetto Web 2.0 è diventato anche luogo per scambiarsi attivamente notizie, esprimere opinioni, chiedere e dispensare consigli, cazzeggiare, far circolare bufale inverosimili e trovare persone che condividono le stesse manie o gli stessi problemi. 
Siti web, social network, blog e forum sono una fonte inesauribile di scambi, e risate tra un tasto e l'altro, ma anche di notizie e indirizzi di gruppi estemporanei e associazioni che  possono essere di grande utilità per chi è alle prese con bebè in arrivo o nuovo nuovo. Le mamme spopolano letteralmente sul Web, nonostante qualche stolto presuntuoso tenti di dissuaderle. 

Se faccio un VBAC mi si rompe l'utero? L'epidurale fa bene o fa male? E' meglio la carrozzina o la fascia? Ho paura delle ragadi, cosa devo fare per fortificare i capezzoli? Cos'è il Lotus Birth? Sto allattando e mi è venuta la febbre: è mastite? Sono incinta, posso bere una birra? Bisogna donare il sangue del cordone? A me l'idea di allattare fa senso, chi di voi ha allattato? A me piace il naturale, ma un cesareo non è più sicuro? L'induzione è dolorosa? E' vero che i dolori del parto si dimenticano? Ho sentito parlare della doula, qualcuna sa cosa fa? Cos'è l'autosvezzamento? Mi hanno detto che posso farmi seguire da un'ostetrica invece che dal ginecologo, è vero?

Il materiale disponibile è sterminato, spesso interessante e ben documentato. E’ bene ricordare però che circolano anche notizie scorrette e inattendibili, materiale puramente promozionale, oppure contatti non aggiornati e dunque inutilizzabili.
Mentre è relativamente semplice fare un elenco di siti che hanno una certa stabilità, più difficile è fornirsi di una bussola per orientarsi quando si cercano informazioni a partire da zero, anche perché il mondo del web è in continua evoluzione e quello che è vero oggi potrebbe non essere più vero tra un anno.
Il tutto è complicato dal fatto che Google si ricorda di noi, e tende a risponderci tenendo conto dell’insieme di ricerche che abitualmente facciamo, dunque restringe i risultati adattandoli alle nostre preferenze. Cosa utilissima in certi casi, ma che allo stesso tempo consolida i nostri pregiudizi: troveremo siti che non faranno altro che darci conferme alle opinioni che già abbiamo.  
Dal blog di un’amico ho scoperto l’esistenza di DuckDuckGo,  un piccolo motore di ricerca che si propone di non raccogliere e conservare dati durante le nostre ricerche, così è possibile avere risposte neutre, quando serve. 
In generale, è sempre bene cercare di verificare la serietà di una notizia, o di un’associazione, o di un consiglio medico, incrociando i dati e non fermandosi al primo articoletto che troviamo o alla prima risposta su un forum. Quanti ne parlano? Ci sono dei link che permettono approfondimenti? Quali sono le fonti? 

Facciamo un paio di esempi.
1 - Vogliamo verificare l'affidabilità di un’associazione che si occupa di sostegno all’allattamento. L’abbiamo trovata navigando. E’ conosciuta o è autoreferenziale? Ovvero ci sono dei siti che la citano? Se ne parla in qualche forum? E come se ne parla? Qual è la loro storia? Ci sono dei nomi di persone? E’ possibile sapere qualcosa di loro, di come sono arrivate a fare quello che fanno? Possiamo cercare di capire qual'è la loro fama? Forniscono un numero di telefono, così possiamo contattarli e farci un’opinione tutta nostra?
2 – Su Facebook rimbalza la notizia che a tutti i neonati verrà impiantato un microchip sottocutaneo. Orrore! Ma da dove viene la notizia? Che riferimenti ci sono? Chi ha diffuso la notizia? Ne parla qualcun altro? E come ne parla, facendo un banale copia-incolla oppure fornendo altri dettagli?
Non è poi così difficile capire se una notizia è una bufala. 

Tutti possiamo accedere alle fonti del sapere, nessuno di noi ne è troppo distante. Tutti siamo diventati produttori e trasmettitori del sapere. E' davvero fantastico, ma dobbiamo prendercene anche la responsabilità.

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