venerdì 8 maggio 2015

La forza della sincerità

Gravida - di Bulzatti Aurelio

La mia amica Laurence Landais dice che non se ne può più di tutte le cautele che circondano certe cose. Ha ragione. E direi che è sempre difficile accogliere davvero queste parole dolorose, queste domande, e la forza di questa sincerità.

Dopo tutti questi anni, sento ancora il bisogno di scriverne, anzi, ora più che mai...
È che vorrei capire. Vorrei capire com’è che pensate di proteggere la nostra salute devastando le madri nel momento in cui fanno nascere i loro bambini.
Offrendo l’epidurale a tutte le donne “perché nessuna donna debba più soffrire durante il parto”, ma tagliando loro la vagina durante la fase espulsiva, allontanando subito il bambino per “controllare che stia bene” (misurarlo e pesarlo… operazioni che non possono aspettare??), tagliando quindi troppo presto un cordone ombelicale che ancora pulsa e ancora cerca di inviare al bambino un terzo del suo sangue, tirando la placenta “perché non usciva” a neanche 10 minuti dalla nascita del bambino e poi raschiando con la mano dentro l’utero della povera disgraziata per assicurarvi di non aver lasciato pezzi di placenta in giro visto che non avete aspettato che nascesse da sé.
Vorrei capire.
Tutto questo senza anestesia [la famosa epidurale poi non arrivò in tempo]. Ma sarebbe bastata un’anestesia per non sentire il dolore? Qualcuno si è preoccupato della sofferenza inflitta a nome della salvaguardia della salute del bambino??? [o forse serviva la sala parto per la prossima e quindi via, cosa sarà mai...]. Qualcuno si è preoccupato dello stato mentale delle madri che partoriscono nei vostri ospedali "all’avanguardia" a 2 giorni dal parto, e poi a 2 settimane, 2 mesi, 2 anni? Le avete ascoltate?
Voi lo sapete come ci si sente a 10 anni da questo massacro? Fuori da una sala parto, sarebbe forse accettato un “trattamento” del genere? Vogliamo parlare delle parole del personale? “Sei stata bravissima, dai non è niente, tra qualche giorno non ci penserai più, guarda che bella bambina sana che hai, dovresti essere contenta”. Vogliamo parlare di cosa provi quando hai una bambina bellissima ma non riesci a fare la madre?
Chi vuole aiutarmi a capire?
Sono fuori di testa se oggi, dopo tutti questi anni, vado in depressione per la mia pancia ferita? Sono inadeguata io se non sono riuscita a curarmi da sola?
C’è qualcuno qui che mi sa dire quando inizierò a stare meglio?
Per come la vedo io, siete malati voi. Ma intanto sto pagando io.
Uno sfogo fra tanti, ma se non lo dico sto peggio... Tanti auguri a tutte le mamme e alle mamme in attesa. Spero che vi andrà meglio di come è andata a me.

Nessun commento:

Posta un commento