mercoledì 13 giugno 2012

L'importante è che il bambino stia bene


foto di Fausto Fabbri

Sgombriamo il campo da ogni possibile malinteso: ci sono, negli ospedali, tante ostetriche sensibili e accoglienti, tanti medici amabili, tanti chirurghi attenti a non darti un colpo di bisturi all’anima, tante infermiere che sanno illuminare la stanza con un sorriso.
Ma io sono stufa, arcistufa, di ascoltare dei racconti che sento come colpi di stiletto al cuore. Racconti di violenza ingiustificata. E violenza è la parola giusta.
E’ violenza quando non sai far sentire accolta una donna in travaglio, quando le fai sentire che è meglio per lei non dar fastidi
Quando la tratti come una povera incapace, senza padronanza del proprio corpo
Quando non le dai la possibilità di scegliere, nel caso possa scegliere, ovvero durante un travaglio e un parto che procedono fisiologicamente
Quando non le dai la possibilità di comprendere, nel caso non possa scegliere, ovvero quando sono necessarie procedure chirurgiche o farmacologiche
Quando non la ascolti e la ignori
Quando svilisci il suo dolore e i suoi bisogni
Quando ti dimentichi che sta vivendo un momento delicato e importante della sua vita
Quando le dici che “l’importante è che il bambino stia bene”
Quando non sai avere comprensione e non sai, almeno questo, scusarti. A volte sarebbe sufficiente.

1 commento:

  1. grazie. Di cuore.
    Ho vissuto tutto quello che hai scritto, e anche di più.
    Con me lo ha vissuto anche la mia bambina purtroppo...
    Un inizio così doloroso può essere superato solo con grande forza, consapevolezza e un aiuto concreto.
    Io per fortuna l'ho avuto da un'ostetrica di un'associazione dove vivo, e dal mio compagno.
    Giulia

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