domenica 21 ottobre 2012

Immagini che disturbano

 foto di Bladeflyer

Sarei proprio curiosa di sapere perchè i cittadini di Ilfracombe, nel Devon, si sono tanto arrabbiati per la statua di Damien Hirst che campeggia sul lungomare. Tanto da fare una raccolta di firme per la sua rimozione, definendola "qualcosa di oltraggioso, mostruoso, immorale e irrispettoso".
L'oggetto che disturba è una scultura in bronzo che rappresenta una donna incinta, molto incinta, che con un braccio alzato brandisce una spada. La donna è nuda, e ha il lato sinistro scarnificato, come negli atlanti anatomici: si vedono teschio, ghiandole mammarie, muscoli, tendini, feto in posizione cefalica con cordone ombelicale ben in vista.
I giornalisti la definiscono "provocatoria". Mi chiedo: hanno fatto tutti un copia incolla, o lo pensano davvero in tanti?
E' forse per via di quel lato destro spolpato,  crudo e poco poetico, che ci ricorda che sotto le belle sembianze siamo un insieme di muscoli, tendini e ossa?  Che sotto le belle sembianze siamo esseri destinati alla scarnificazione della morte?
E se questa è la ragione del disturbo,  mi chiedo,  i sensibili cittadini di Ilfracombe  avrebbero protestato anche se la scultura avesse rappresentato un uomo o anche una donna,  ma non incinta?  Forse no, come se il corpo materno dovesse essere incorruttibile.

O è forse quel feto denudato dell'utero protettivo che disturba?  Eppure ormai vediamo negli album di famiglia campeggiare foto di ecografie fatte in gravidanza: minuscoli esseri in bianco e nero, immagini smaterializzate che materializzano sogni, desideri e paure.
Oppure è quella spada impugnata con forza e alzata verso il cielo a disturbare tanto?
Fuochino fuochino, forse ci siamo.
Lo stereotipo vuole che la donna, specie se madre, sia accogliente, morbida, non violenta, capace di donare solo amore e accudimento. La spada, secondo questo stereotipo, sarebbe tutta maschile. "Ho un maschile molto forte" dicono certe donne per spiegare la propria aggressività. Come se la vita non nascesse dal corpo delle donne anche con un atto di forza, potente come un colpo di spada.
Eppure Artemide era dea della caccia e dea protettrice del parto. Aiutò la madre a partorire il gemello Apollo, e poi visse immersa nella purezza dei boschi, sensibile e indomabile come un animale selvatico, con l'arco e le frecce in mano. No, non era una femmina addomesticata alla cura del focolare. E anche la Madre Terra che spesso nominiamo invano, ci sorprende con l'imprevedibiltà catastrofica dei terremoti, delle alluvioni e degli smottamenti che rendono vane le fondamenta delle case.
E cosa vogliamo dire dire della madre leonessa ? Qualcuno ha mai provato ad andare a disturbarle i cuccioli, per vedere quanto è accogliente?
Si rassegnino gli abitanti di Ilfracombe, e i giornalisti avezzi al copia incolla: le femmine sanno anche impugnare la spada.
Forse non è nulla di tutto questo, forse è solo che la scultura deturpa il paesaggio, oppure che il signor Damien Hirst è un'artista proprio antipatico. A me comunque piacerebbe svegliarmi alla mattina,  affacciarmi alla finestra e vedere la donna gravida in bronzo,  la pancia rivolta al mare nella luce livida del mattino,  e il braccio alzato che impugna la spada. 
Beh sì,  possibilmente la vorrei vedere dal lato sinistro.

Nessun commento:

Posta un commento