sabato 1 dicembre 2012

Storia delle doule in Italia - 2

foto di Massimo Stragapede




Piera Maghella, dopo dieci di anni di permanenza in Inghilterra, aveva fondato nel 1985 il Movimento Italiano Parto Attivo (Mipa) espressione italiana dell'Active Birth Movement, nato negli anni '70 a Londra. 
E dunque, all'inizio degli anni 90 il Mipa organizzò dei corsi di formazione per doule, alcuni anche con la presenza di Marshall e Phyllis Klaus. L’iniziativa venne però molto, ma proprio molto, osteggiata dagli organi istituzionali delle ostetriche, così il Mipa decise di concentrarsi solo sull'educazione perinatale, continuando a fare quello che aveva sempre fatto e che fa tuttora, ovvero formare operatrici e operatori consapevoli che il percorso nascita è un evento  che coinvolge profondamente il corpo, le relazioni e la cultura nel quale avviene. I corsi, tematici ed esperienziali, comprendono lavoro corporeo, acquaticità, metodologia per la conduzione di gruppi di accompagnamento alla nascita, allattamento, sostegno nel dopo parto e fino al primo anno di vita del bambino.
Nel 2000 un giovane  padre umbro, che di mestiere costruiva  progetti europei, aveva appena vissuto la bella avventura della nascita a casa  della figlia, in Olanda. Sull'onda di questa esperienza,  propose a Marina Toschi, consigliera per le Pari Opportunità della Regione Umbria, di presentare alla Comunità Europea un progetto per la formazione di personale in grado di assistere  il percorso nascita a domicilio. 
Marina è ginecologa, battagliera infuocata e generosa. Si appassionò al progetto, e con lei molte altre.
Fu così che l’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria presentò H.O.M.E. (Home Obstetrical Mothercare Experiences) insieme a Inghilterra, Grecia e Romania, che fu  approvato dalla  Commissione Leonardo da Vinci della Comunità Europea.
Durato 18 mesi, il progetto si è svolto con la collaborazione, tra gli altri, della Scuola Elementale di Arte Ostetricia di Verena Schmid e del Mipa di Piera Maghella.                 
H.O.M.E. mise a punto un modello formativo a livello europeo per la formazione di un'ostetrica capace di assistere a domicilio  tutto il percorso nascita, e di una figura professionale chiamata Mother Assistent con competenze non sanitarie , ma sociali e relazionali, volte a rinforzare la donna  e l'operato dell'ostetrica, dando il sostegno necessario  a mettere in atto tutte le  competenze di madre, specie nel periodo del puerperio in cui la donna si sente particolarmente sola e non sempre ha punti di riferimento.
Il gruppo di lavoro decise di cambiare la definizione di questa figura da “Doula” a “Mother Assistent” perché le donne greche coinvolte spiegarono che il significato di Doula per loro ha un significato molto dispregiativo e inacettabile: serva o schiava. 
Il progetto si concluse con un bellissimo convegno e  il primo corso di formazione, che nel 2003 fu realizzato a Perugia, dal quale uscirono 15 Mother Assistent. Altri comuni erano interessati alla realizzazione del medesimo percorso formativo, ma furono bloccati e minacciati dai collegi delle ostetriche. Così l’esperienza non venne ripetuta, né a Perugia né altrove.

Alcune delle Mother Assistent che hanno frequentato quel corso hanno fondato l'associazione A.M.A. che tuttora è molto attiva nella provincia di Perugia.

Alla prossima puntata !

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