mercoledì 21 novembre 2012

Violazione del Codice

foto di Fausto Fabbri

Al primo convegno nazionale delle doule abbiamo avuto, come sostenitori del progetto,  Popolini e Finethic
Era nostro preciso impegno non accettare sponsor che violassero il Codice OMS/Unicef, come del resto è impegno del mio blog. Dunque, Finethic e Popolini ci sono sembrati perfetti.
A distanza di un mese però, un'associazione particolarmente competente e attenta sull'argomento, ci ha comunicato di essersi accorta che Popolini viola il Codice, in quanto nel loro catalogo si possono vedere i ciucci e i biberon Mollis e Medela.
E' stato un brutto colpo, fa delle cose così belle Popolini...Ci siamo scusate per l'errore, ripromettendoci di fare più attenzione.
Nel frattempo però, visto che i messaggi sulla violazione erano stati su un gruppo facebook, ho ricevuto molti messaggi, sia pubblici che privati, sull'argomento, e così ho deciso di approfondire e di aprire una discussione.

Innanzitutto mi preme dire, prima di qualsiasi altra cosa, che  Popolini NON viola il Codice, o quantomeno non c'è un giudizio univoco su questo. Ritengo che si potrebbe forse ipotizzare che Popolini violi "lo spirito del codice", ma che non ci sia violazione vera e propria. 
Il catalogo in questione si può dire che rispetta il Codice perchè non c'è promozione. Non c'è nulla che promuova in particolare l'acquisto di quel biberon, non ci sono sconti, cartelli che lo mettano in evidenza o altro. Potremmo disquisire sul fatto che la confezione stessa che contiene un biberon è promozione (senza dubbio sarà accattivante, ci saranno delle frasi che magnificano le caratteristiche del prodotto eccetera), ma nel catalogo non si vede alcuna confezione.
Aspetto comunque che Ibfan Italia si pronunci.
La questione del rispetto del Codice è delicata, lo so bene, e per questo credo valga la pena discuterne. Anche se metterei come soggetto non il Codice, ma la protezione della mamma e del neonato dal marketing aggressivo dai produttori di latte artificiale, che poi è la ragione per cui è nato. 
La domanda che mi faccio è: se voglio acquistare un biberon che abbia certe caratteristiche, e però voglio evitare Chicco o tutte quelle aziende che violano spudoratamente il Codice, cosa devo fare? Come accedo alle informazioni, se non incappando in un'altra violazione? Se per fare conoscere un prodotto come il biberon, si viola automaticamente il Codice, come se ne esce? Le madri devono forse fidarsi unicamente di un "esperto"? Come possono fare per accedere alle informazioni autonomamente, fidandosi della propria intelligenza?
Eppure, pur sostenedo l'allattamento al seno, tutte sappiamo che ci sono situazioni in cui il biberon serve: bambini adottati, patologie materne, situazioni transitorie di varia natura, scelte di vita...
Possibile che non esista un modo "etico" di far conoscere un biberon?


5 commenti:

  1. Sì, assolutamente sì all'allattamento al seno, ma ricordiamoci delle donne che usano i biberon e RISPETTIAMOLE.
    Una donna che non allatti al seno (perché non vuole, perché è dovuta tornare a lavorare e si tira il latte, perché non è stata sostenuta adeguatamente nell'avviare l'allattamento) che cosa dovrebbe fare? Perché dovremmo colpevolizzarla?
    Fino alla metà degli anni 80, i preservativi venivano venduti solo in farmacia, tenuti nascosti nei meandri del retrobottega: dovevi chiederli esplicitamente e spesso ti facevano vergognare a chiederli. Perché dovremmo fare lo stesso con i biberon?
    Il punto non è la pubblicità dei biberon. Il punto è la pubblicità subliminale del latte artificiale. Il punto è il pediatra che non ti spinge a continuare l'allattamento al seno. Il punto sono le donne non supportate nei momenti di difficoltà legati all'essere neo-mamme.
    Ripeto: sì, assolutamente sì all'allattamento al seno e no, assolutamente no a essere taleban e trasformare l'uso del biberon in un crimine contro l'umanità.
    Eli

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  2. Mi fa molto piacere che sia stata aperta una discussione al riguardo: come mamma e doula sono stata molto colpita dalla questione insorta a causa della sponsorizzazione della Popolini. Ho anche cominciato ad interrogarmi su tutta una serie di attività che desidero portare avanti anche grazie al sostegno di un’azienda che tratta proprio prodotti simili a quelli della Popolini che, tra parentesi, è stata una delle marche di pannolini lavabili che ho usato col mio bambino.
    Quando si è aperto in FB il botta e risposta mi sono arrabbiata, ho contato fino a trecentomila, poi non mi sono intromessa perché non sarei stata sufficientemente politically correct, e ci manca pure che mi metto a litigare con le mie colleghe doule dopo che al convegno abbiamo parlato di sorellanza e cooperazione.
    Forse ho io un problema ancora da risolvere, o forse no… Io NON ho allattato, vorrei sapere quante di noi doule lo hanno fatto? E non hanno MAI e poi MAI usato ciucci o biberon? e se una sfigata come me cerca informazioni su ciucci e biberon per il suo bambino, perchè magari non ha tempo nè voglia di andare dalla super doula o chiamare una consulente IBCLC o chipiùnehapiùnemetta, deve forse rivolgersi al mercato nero per reperire informazioni su quanto ritiene indispensabile (a torto o a ragione) per le sue impellenti necessità di accudimento? Preciso che, data la mia "impreparazione" sull'allattamento, dopo aver terminato la scuola delle doule ho frequentato il corso Latte di Mamma: Promuovere, Sostenere e Proteggere l’allattamento materno secondo le indicazioni OMS/UNICEF presso il Melograno di Treviso; è mio preciso impegno sostenere l'allattamento materno e, dovessi io avere altri bambini, senz'altro non mi lascerò vincere dallo sconforto come è successo col primo, nè mi farò trovare impreparata nel caso in cui fosse difficile avviare l'allattamento. Ma quando mi rapporto con una donna che viene da me, prima che consulente alla pari in allattamento o qualsiasi altra cosa, io mi sento una doula, e il mio scopo è quello di sostenerla nelle SUE scelte, quali esse siano. Non ho altre missioni.

    Linda Pillon
    delle Lune Allegre e di Mondo Doula

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  3. Cara Linda mi sento in piena empatia con te... :-)

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  4. Che dire Marzia?
    Questa caccia alle streghe (biberon, ciucci, latte artificiale ecc...) la trovo francamente talebana.
    Che una ditta promuova l'allattamento al seno e poi abbia in cataligo la famigerata bottiglietta non mi pare uno scandalo.
    Perché - parafrasando il titolo di un libro - se (quasi) tutte le mamme hanno il latte... è pur vero che tutte le donne hanno un utero. Ma questo non vuol dire che tutte noi facciamo figli, né questo dato biologico dovrebbe incoraggiare qualcuno a promuovere una campagna stile fascista: "italiane fate figli e magari tanti" :-)

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  5. E credo che Linda rappresenti bene la categoria delle doule.
    L'ultimo paragrafo mi trova pienamente d'accordo.

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